La sindrome dello spettro autistico: alla ricerca di una definizione giuridica.

La “sindrome dello spettro autistico” è una categoria generale elaborata a livello scientifico e comprende, come un contenitore, diverse patologie: l’Autismo propriamente detto, nonché la Sindrome di Asperger, la Sindrome di Rett, il Disturbo Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato (PDD-NOS) e il Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia.

Con tale definizione, in particolare, si vuole significare – secondo quanto specificato dall’Istituto Superiore di Sanità – che tale disturbo colpisce ciascun individuo in modo differente.

disturbi dello spettro autistico hanno comunque origine da una compromissione dello sviluppo che coinvolge le abilità di comunicazione e di socializzazione, e sono quasi sempre associati a comportamenti inusuali (ripetitivi o stereotipati) e ad un’alterata capacità di immaginazione.

All’origine di tale sindrome sono oggi considerati sia fattori genetici che ambientali. Inoltre, si tratta di una sindrome di tipo permanente che compare in età infantile e sfortunatamente accompagnerà il soggetto per tutta la durata della sua vita pur potendo migliorare sotto diversi aspetti e nelle diverse aree compromesse grazie agli interventi terapeutici messi in atto con il singolo individuo interessato. Infatti, per ogni persona affetta da tale sindrome è necessario un approccio terapeutico individuale che tenga conto delle specifiche caratteristiche della patologia nel soggetto stesso. L’intervento terapeutico dovrà necessariamente coinvolgere il soggetto autistico, intorno al quale dovrà formarsi una rete di collaborazione tra terapisti, famiglia e istituzioni, soprattutto scolastiche, al fine di garantire allo stesso il raggiungimento del maggior grado di autonomia possibile e il progressivo recupero delle capacità compromesse nelle diverse aree di sviluppo interessate.

La legge 18 agosto 2015 n. 134 è la prima legge nazionale in materia. All’art. 1 “Finalità” la predetta legge afferma: «1. La presente legge,  in  conformità  a  quanto  previsto  dalla risoluzione  dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite n. A/RES/67/82 del 12 dicembre 2012 sui  bisogni  delle  persone  con autismo, prevede interventi finalizzati a garantire la  tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico».